Signore, Dio degli eserciti, che ci avete detto nel vostro Vangelo: «Non sono venuto a portare la pace, ma la spada», armatemi per la lotta. Desidero ardentemente combattere per la vostra gloria, ma Vi supplico: fortificate il mio coraggio… Allora con il Santo Re Davide potrò esclamare: «Tu solo, o Signore, sei il mio scudo; sei Tu che addestri le mie mani alla battaglia…».
O mio Diletto! Comprendo a quale combattimento mi destinate, non è sui campi di battaglia che lotterò…
Sono prigioniera del vostro amore, ho liberamente ribadito la catena che mi lega a Voi e mi separa per sempre dal mondo che Voi avete maledetto. La mia spada non è altro che l’amore con il quale caccerò lo straniero dal regno e Vi farò proclamare Re nelle anime che rifiutano di sottomettersi al vostro divino potere.
Senza dubbio, Signore, non Vi è necessario uno strumento debole come me, ma Giovanna, la vostra sposa verginale e valorosa, ha detto: «Bisogna dare battaglia perché Dio doni la vittoria».
Combatterò, dunque, per il vostro amore fino alla sera della mia vita, o mio Gesù. E poiché non avete voluto gustare riposo sulla terra, voglio seguire il vostro esempio e spero che si realizzi in me questa promessa uscita dalle vostre labbra divine: «Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà» (cfr. Gv 12, 26).
Preghiera composta da Santa Teresa di Gesù Bambino,
ispirata da una statua di Santa Giovanna d’Arco
