Voi mi chiedete, mie care figlie: in cosa consiste il puro amore per Dio? Non consiste nel conoscere il bene, nel parlarne e nel desiderarlo; NEPPURE nel provare grandi consolazioni spirituali, perché molte persone hanno tutto questo e, ciò nonostante, sono piene di amore per se stesse e vuote di Dio; il vero e puro amore, invece, consiste nel fare tutto quello che si riconosce essere proprio della volontà divina, e nell’adempiere bene i voti che sono stati fatti e tutto ciò che è stato promesso, ciascuno secondo il proprio stato.
Una volta che ha preso possesso di un cuore, il puro amore non può sopportare nulla che non sia tutto per lui; e l’anima che viene vividamente toccata da questo amore non ha più alcun attaccamento alle cose terrene.
Quelle che seguono i loro istinti naturali sono molto lontane da questa purezza d’amore, perché la grazia e la natura, l’amore divino e l’amor proprio, non possono coesistere in uno stesso cuore; è necessario che uno dei due perisca.
Mi chiedete: come si può acquisire la sfiducia in se stessi e la fiducia in Dio?
Vi rispondo, figlie mie, che questo si ottiene praticando spesso gli atti consentanei, riconoscendoci come un vero e proprio nulla, abituandoci a vedere in tutto ciò che accade la volontà di Dio, che non fa nulla verso di noi che non sia per il nostro bene. Dobbiamo considerare come molto preziose le occasioni di umiliazione, di contraddizione e di aridità, così come l’abbandono e la ripugnanza, che sono mezzi che Dio ci dà, per un amore incommensurabile, per arricchirci e farci avanzare nelle vie della perfezione, se ne facciamo buon uso.
SANTA GIOVANNA DE CHANTAL.
Conferenza LXX. In: “Suas obras”.
Madrid: Testimonio, [n.d.], t.II, pp.434-435