Il messaggio del Sacro Cuore di Gesù a Luigi XIV – «Fa’ sapere al primogenito del mio Cuore…»

Il cammino di restaurazione della Francia sarebbe dovuto cominciare dal re, uomo veramente eletto e prediletto... il “primogenito” del Cuore di Gesù!

La corte francese del XVII secolo conobbe uno splendore mai visto prima nella Storia della civiltà. La cultura, le arti e la distinzione adornavano come mai prima un’esistenza volta a perfezionare tutti gli aspetti della vita umana.

Luigi XIV, il grande e incomparabile Luigi XIV, riunì intorno a sé esperti in ogni tipo di arti e scienze, uomini di politica e grandi militari, nonché la più alta nobiltà dell’Île-de-France, che costituiva un magnifico cadre di personalità illustri, astri splendenti che orbitavano intorno al Re Sole.

Tuttavia, il tramonto di tale splendore si profilava all’orizzonte. Tutto quello sfarzo era certamente un frutto del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo e uno degli aspetti più belli della Civiltà Cristiana che ne era scaturita, ma non era più che un semplice involucro che copriva una nobiltà frivola e dissoluta. Prima o poi, quel frutto marcio sarebbe caduto, nonostante la bellezza del suo guscio.

Il «Cuore che tanto amò gli uomini»1, però, non era indifferente alla situazione degradata. Il maggior desiderio del Salvatore era quello di conquistare il cuore di Luigi XIV, cosa che avrebbe implicato il suo cambiamento di vita… e quello di un’intera nazione. Infatti, la Francia, figlia primogenita della Chiesa, godeva ancora della predilezione divina. Ecco perché un ultimo appello celeste l’avrebbe invitata, attraverso il suo monarca, alla conversione.

Il Re dei Cieli Si rivolge al Re di Francia

Nel giugno del 1689, Santa Margherita Maria Alacoque scrisse una missiva alla sua superiora in cui raccontava un messaggio soprannaturale che aveva appena ricevuto dal Sacro Cuore di Gesù. Si trattava di una comunicazione da trasmettere a Luigi XIV.

Il Re dei Cieli si rivolgeva al monarca nei seguenti termini:

«Fa’ sapere al primogenito del mio Sacro Cuore che, così come la sua nascita temporale è stata ottenuta attraverso la devozione ai meriti della mia sacra infanzia, la sua nascita alla grazia e alla gloria eterna sarà ottenuta attraverso la consacrazione che farà della sua persona al mio Cuore adorabile, che vuole ottenere la vittoria sul suo e, attraverso di lui, su quello dei grandi della terra. Egli vuole regnare nel suo palazzo, essere dipinto sui suoi stendardi e inciso sulle sue armi perché siano trionfanti su tutti i suoi nemici, abbattendo ai suoi piedi queste teste orgogliose e superbe, così da essere vittorioso su tutti i nemici della Chiesa».2

A chi l’Uomo-Dio stesso aveva concesso, in precedenza, un così grande dono? Quanta intimità, quanto amore, quante promesse! Il cammino di restaurazione della Francia sarebbe iniziato nell’anima del re, un uomo veramente eletto e prediletto… il “primogenito” del Cuore di Gesù!

Il re “donato da Dio”

Nella sua missiva, Nostro Signore allude a “due nascite” del re Luigi XIV, entrambe strettamente unite a disegni provvidenziali. Analizziamo l’una e l’altra.

Dopo il matrimonio di Luigi XIII con Anna d’Austria nel 1615, passarono anni senza che nascesse un delfino per la Francia a causa della sterilità della regina. Inoltre, il temperamento di Anna d’Austria, genio deciso e impetuoso, non si adattava bene alle abitudini fredde e timide di Luigi XIII, il che rese ancora più difficile l’intesa tra i due.

Tuttavia, la notte del 3 novembre 1637, un frate agostiniano di nome Fiacre, mentre pregava nella sua cella in un convento di Parigi, fu graziato da una visione celeste: la Santissima Vergine gli presentò il bambino che Dio voleva donare alla corona di Francia. Ma affinché questa grazia fosse ottenuta, sarebbe stata necessaria la recita di una novena, da parte della regina, in onore di Nostra Signora delle Grazie, la cui statua era venerata nel santuario di Cotignac.

E le sue preghiere furono esaudite: dopo ventitré anni di sterilità, Anna d’Austria diede alla luce il piccolo Luigi, al quale, per la sua nascita provvidenziale, fu dato il soprannome di Dieudonné, cioè, donato da Dio.

Verso la conversione

Si era manifestata nella sua nascita terrena la predilezione celeste di cui era oggetto. Ma era ancora necessaria al re una seconda “nascita”, “alla grazia e alla gloria”, perché la nefasta crisi morale che imperversava a corte aveva in Luigi XIV, purtroppo, un deplorevole modello.

Trascurando gli impegni matrimoniali, il monarca era sprofondato in una vita dissoluta, indegna dell’augusto titolo di Re Cristianissimo. I suoi atteggiamenti corroboravano, con il “sigillo reale”, le analoghe dissolutezze dei suoi nobili.

Nel frattempo, il Sacro Cuore di Gesù stava preparando quell’anima eletta a ricevere il suo appello con generosità. Dopo la morte della Regina Teresa d’Austria, il re contrasse un secondo matrimonio nel 1683 con Madame de Maintenon, una signora discreta e molto religiosa. Questa signora esercitò un’influenza benefica sul monarca, lo incoraggiò alle pratiche di pietà e lo aiutò a ordinare la sua vita morale. Infatti, la grande ambizione di Madame de Maintenon era quella di convertire il re e in gran parte ci riuscì, favorendo le migliori disposizioni del marito affinché ascoltasse e rispondesse all’appello celeste che gli sarebbe stato rivolto di lì a sei anni.

La svolta che avrebbe potuto cambiare la Storia

In una lettera dell’agosto 1689 alla sua superiora, Santa Margherita Maria ribadisce, in modo ancora più esplicito, quanto aveva scritto nel mese di giugno: il Cuore adorabile di Nostro Signore vuole davvero «stabilire il suo impero nella corte del nostro grande monarca, di cui vuole servirsi per […] erigere un edificio dove sia esposto il quadro di questo Cuore Divino, per ricevere in esso la consacrazione e l’omaggio del re e di tutta la corte. Inoltre, questo Cuore Divino vuole essere protettore e difensore della sua sacra persona contro tutti i suoi nemici visibili e invisibili, dai quali vuole difenderlo e assicurarne la salvezza con questo mezzo. Per questo motivo, lo ha scelto come suo fedele amico affinché ottenga l’autorizzazione dalla Santa Sede Apostolica a celebrare la Messa in suo onore, e allo stesso tempo ottenere gli altri privilegi che accompagneranno questa devozione al Sacro Cuore».3

I piccoli atti possono avere grandi conseguenze, soprattutto quando sono praticati da anime molto chiamate. Cosa sarebbe successo se il Re di Francia avesse effettuato la sua consacrazione al Re dei Re? Tutto lascia pensare che i fili che reggono la Storia sarebbero, dunque, passati per le mani del re Dieudonné e che la sua gestione avrebbe definito il futuro dell’Occidente.

La consacrazione, tuttavia, non fu realizzata. Perché? Le ipotesi sono innumerevoli… Non sappiamo nemmeno con certezza se il messaggio, che avrebbe dovuto essere trasmesso al confessore del re, Don de la Chaise, e attraverso di lui al monarca, arrivò a destinazione.

Nel 1789, appena un secolo dopo l’appello divino alla Francia, le grida delle folle in rivolta riecheggiavano per le strade di Parigi e il sangue cominciava a scorrere copioso sul suolo francese.

Se Luigi XIV avesse ascoltato l’appello del Sacro Cuore di Gesù, la storia della Francia e del mondo avrebbe potuto prendere un corso diverso…
“Rouget de Lisle e soldati della Repubblica che cantano la Marsigliese”, di Henri Gervex – Museo della Rivoluzione Francese, Vizille (Francia)

È vero che Luigi XVI, già prigioniero della rivoluzione, realizzò una consacrazione della sua persona, della sua famiglia e dell’intera nazione francese al Cuore di Gesù. Ma era troppo tardi…

Luigi XIV avrebbe potuto evitare la Rivoluzione francese? Quale direzione avrebbe preso la Cristianità? In che tipo di mondo vivremmo oggi? Sono domande di cui conosceremo con certezza le risposte solo nel Giorno del Giudizio… ◊

 

Note


1 Una frase pronunciata da Nostro Signore a Santa Margherita Maria in un’apparizione del giugno 1675.

2 SAENZ DE TEJADA, SJ, José María. Vida y obras principales de Santa Margarita María de Alacoque. Madrid: Cor Jesu, 1977, p.242.

3 Idem, p.257.

 

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