Iniziamo con l’esporre alcune riflessioni contenute in Rivoluzione e Contro-Rivoluzione.1
Orgoglio e mancanza di purezza all’origine della Rivoluzione
La Rivoluzione è presentata in quest’opera come un immenso processo di tendenze, dottrine, trasformazioni politiche, sociali ed economiche, derivato in ultima analisi – sarei tentato di dire in ultimissima analisi – da un deterioramento morale nato da due vizi fondamentali: l’orgoglio e la mancanza di purezza, che suscitano nell’uomo una profonda incompatibilità con la dottrina cattolica.
Infatti, la Chiesa Cattolica – così come Essa è –, la dottrina che insegna, l’universo che Dio ha creato e che possiamo conoscere così splendidamente nei suoi diversi punti di vista, tutto questo suscita nell’uomo virtuoso, nell’uomo puro e umile, un profondo incanto. Egli si rallegra nel considerare che la Chiesa e l’universo sono così.
Tuttavia, se una persona cede un po’ al vizio dell’orgoglio o della mancanza di purezza, inizia a germogliare in lei un’incompatibilità con vari aspetti della Chiesa o dell’ordine dell’universo. Questa incompatibilità può iniziare, ad esempio, con un’antipatia verso il carattere gerarchico della Chiesa, per poi svilupparsi e raggiungere la gerarchia della società temporale, e in seguito manifestarsi in relazione all’ordine gerarchico della famiglia. In questo modo, attraverso varie forme di egualitarismo, si può arrivare a una posizione metafisica di condanna di ogni disuguaglianza e del carattere gerarchico dell’universo. Questo sarebbe l’effetto dell’orgoglio nel campo della metafisica.
In modo simile si possono delineare le conseguenze della mancanza di purezza nel pensiero umano. L’uomo impuro, come regola generale, comincia col tendere al liberalismo: lo irrita l’esistenza di un precetto, di una briglia, di una legge che circoscriva la smodatezza dei suoi sensi. E, insieme a questo, ogni ascesi gli appare antipatica. Da questa antipatia deriva naturalmente una avversione nei confronti del principio stesso di autorità, e così via. L’anelito di un mondo anarchico – nel senso etimologico della parola – senza leggi né poteri costituiti, in cui lo Stato stesso non è altro che un’immensa cooperativa, è il punto estremo del liberalismo generato dalla mancanza di purezza. […]
Una lotta religiosa, la cui vittoria risiede nella devozione a Nostra Signora
Dato il carattere morale di queste cause, tutto il problema della Rivoluzione e della Contro-Rivoluzione è, in fondo e soprattutto, un problema morale. Ciò che si afferma in Rivoluzione e Contro-Rivoluzione è che, se non fosse per l’orgoglio e la sensualità, la Rivoluzione, come movimento organizzato nel mondo intero, non esisterebbe, non sarebbe possibile.
Ora, se al centro del problema della Rivoluzione e della Contro-Rivoluzione c’è una questione morale, c’è anche ed eminentemente una questione religiosa, perché tutte le questioni morali sono sostanzialmente religiose. Non c’è morale senza religione. Una morale senza religione è la cosa più inconsistente che si possa immaginare. Ogni problema morale è, quindi, fondamentalmente religioso. Stando così le cose, la lotta tra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione è una lotta che, nella sua essenza, è religiosa. Se è religiosa, se è una crisi morale che dà origine allo spirito della Rivoluzione, allora questa crisi può essere evitata o sanata solo con l’aiuto della grazia.
È un dogma della Chiesa che gli uomini non possono, con le sole risorse naturali, adempiere stabilmente e nella loro integrità ai precetti della morale cattolica, sintetizzati nell’Antica e nella Nuova Legge. Per adempiere ai Comandamenti è necessario l’ausilio della grazia.
D’altra parte, se l’uomo cade in stato di peccato, accumulando in sé l’appetito per il male, a fortiori non sarà in grado di risollevarsi dallo stato in cui si trova senza il soccorso della grazia.
Poiché ogni vera preservazione morale o ogni autentica rigenerazione morale proviene dalla grazia, è facile vedere il ruolo della Madonna nella lotta tra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione. La grazia dipende da Dio, ma Egli, con un atto libero della sua volontà, ha voluto far dipendere dalla Madonna la distribuzione delle grazie. Maria è la Mediatrice universale, è il canale attraverso il quale passano tutte le grazie. Pertanto, il suo ausilio è indispensabile perché non ci sia la Rivoluzione o perché essa sia vinta dalla Contro-Rivoluzione.
Infatti, chi chiede la grazia per intermediazione di Lei, la ottiene. Chi cerca di ottenerla senza l’aiuto di Maria, non la otterrà. Se gli uomini, ricevendo la grazia, le corrispondono, è implicito che la Rivoluzione scomparirà. Al contrario, se essi non corrispondono, è inevitabile che la Rivoluzione sorga e trionfi. Pertanto, la devozione alla Madonna è una conditio sine qua non perché la Rivoluzione sia stroncata e la Contro-Rivoluzione vinca.
Il ricorso a Maria, condizione per il progresso della società
Insisto su quanto ho appena affermato. Se una nazione è fedele alle grazie necessarie e sufficienti che riceve da Nostra Signora, e se si generalizza in essa la pratica dei Comandamenti, è inevitabile che la società si strutturi bene. Perché, con la grazia, arriva la sapienza, e con la sapienza tutte le attività dell’uomo si mettono in moto.
Questo si verifica, in un certo senso, quando si analizza lo stato in cui si trova la civiltà contemporanea. Costruita su un rifiuto della grazia, ha raggiunto alcuni risultati stupefacenti. Questi, però, divorano l’uomo. Nella misura in cui si basa sul laicismo e viola, sotto vari aspetti, l’ordine naturale insegnato dalla Chiesa, la civiltà attuale è nociva per l’uomo.
Quando la devozione alla Madonna è ardente, profonda, di ricca sostanza teologica, è chiaro che la preghiera di chi supplica sarà esaudita. Le grazie pioveranno sulla persona che La invoca con devozione e assiduità. […] E ciò che si dice dell’uomo può essere detto, mutatis mutandis, della famiglia, di una regione, di un Paese o di qualsiasi altro gruppo umano.
Si è soliti affermare che nell’economia della grazia, la Madonna è il collo del Corpo Mistico, di cui Nostro Signore Gesù Cristo è il Capo, perché tutto passa attraverso di Lei. L’immagine è del tutto vera nella vita spirituale. Un individuo che ha poca devozione per la Madonna è come uno che sta con una corda legata al collo e conserva soltanto un filo di respiro. Quando non ha alcuna devozione, soffoca. Se ha una grande devozione, il collo è completamente libero, l’aria penetra abbondantemente nei polmoni e l’uomo può vivere normalmente.
La sterilità e persino la nocività di tutto ciò che si fa contro l’azione della grazia, e l’enorme fecondità di ciò che si fa con il suo aiuto, determinano chiaramente la posizione della Madonna in questa lotta tra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione, perché l’intensità delle grazie ricevute dagli uomini dipende dalla maggiore o minore devozione che essi hanno verso di Lei.
Il concorso dello spirito del male
Una visione della Rivoluzione e della Contro-Rivoluzione non può limitarsi solo a queste considerazioni. La Rivoluzione non è il frutto della semplice cattiveria umana. Quest’ultima apre le porte al demonio, dal quale si lascia stimolare, esacerbare e dirigere.
È, quindi, importante considerare, in questa materia, l’opposizione tra la Madonna e il demonio. Il ruolo di quest’ultimo nello scoppio e nei progressi della Rivoluzione fu enorme. Come è logico pensare, un’esplosione di passioni disordinate così profonda e così generale come quella che ha dato origine alla Rivoluzione non sarebbe potuta avvenire senza un’azione preternaturale. Inoltre, sarebbe difficile per l’uomo raggiungere gli estremi di crudeltà, empietà e cinismo, a cui la Rivoluzione è giunta varie volte nel corso della sua storia, senza il concorso dello spirito del male.
Ora, questo fattore di propulsione così forte dipende interamente dalla Madonna. È sufficiente che Ella assesti un atto del suo potere sull’inferno perché esso si agiti, si confonda, si restringa e scompaia dalla scena umana. Al contrario, è sufficiente che Ella, per punire gli uomini, lasci al demonio un certo raggio d’azione, perché l’azione di questi progredisca. Pertanto, i maggiori promotori della Rivoluzione e della Contro-Rivoluzione, che sono rispettivamente il demonio e la grazia, dipendono dal suo impero e dal suo dominio.
Regalità effettiva di Maria
La considerazione di questo potere sovrano della Madonna ci avvicina all’idea della regalità di Maria. Non dobbiamo considerare questa regalità come un titolo meramente decorativo. Pur essendo sottomessa in tutto alla volontà di Dio, la regalità della Madonna è un autentico potere di governo personale. […]
Nostro Signore Le ha conferito un potere regale su tutta la creazione; e la sua misericordia, senza incorrere in alcuna esagerazione, si spinge fino all’estremo. Egli L’ha posta come Regina dell’Universo per governarlo, avendo in mente soprattutto il povero genere umano decaduto e peccatore. Ed è sua volontà che Maria Santissima faccia ciò che Lui non ha voluto fare da Solo, ma attraverso di Lei, strumento regale del suo amore.
C’è dunque un regime veramente mariano nel governo dell’universo. E così si vede come la Madonna, pur essendo unita a Dio in sommo grado e dipendente da Lui, eserciti la sua azione nel corso della Storia. La Madonna è infinitamente inferiore a Dio – questo è ovvio – ma Egli ha voluto darLe questo ruolo con un atto di liberalità. È la Madonna che, distribuendo la grazia, ora più largamente, ora meno, frenando l’azione del demonio, ora più, ora meno, esercita la sua regalità sul corso degli eventi terreni.
In questo senso, la durata della Rivoluzione e la vittoria della Contro-Rivoluzione dipendono da Lei. Inoltre, a volte Ella interviene direttamente nelle vicende umane, come ad esempio ha fatto a Lepanto. Quanto numerosi sono gli episodi della Storia della Chiesa in cui si è manifestato chiaramente il suo intervento diretto nel corso degli eventi! Tutto questo ci fa capire quanto sia effettiva la regalità della Madonna.
Quando la Chiesa canta a suo riguardo: «Tu sola hai sterminato le eresie nel mondo intero», afferma che il suo ruolo in questo sterminio è stato, in un certo senso, unico. Ciò equivale a dire che Ella dirige la Storia, perché chi dirige lo sterminio delle eresie dirige il trionfo dell’ortodossia e, dirigendo entrambe, dirige la Storia nella sua essenza più profonda. […]
Il Regno di Maria e l’unione di anime
Queste e altre considerazioni tratte dall’insegnamento della Chiesa aprono prospettive per il Regno di Maria, cioè un’epoca storica di fede e di virtù che sarà inaugurata con una vittoria spettacolare della Madonna sulla Rivoluzione. In quest’era, il demonio sarà espulso e tornerà negli antri infernali, mentre la Madonna regnerà sull’umanità per mezzo delle istituzioni che ha scelto a questo scopo.
A proposito di questa prospettiva del Regno di Maria, troviamo nell’opera di San Luigi Maria Grignion de Montfort alcune allusioni degne di nota.
Egli è senza dubbio un profeta che annuncia questa venuta, di cui tratta chiaramente: «Quando verrà questo diluvio di fuoco del puro amore, che dovrai accendere su tutta la terra in modo così dolce e così veemente che tutte le nazioni, i turchi, gli idolatri e gli stessi ebrei, dovranno ardere in esso e convertirsi?»2
Questo diluvio, che laverà l’umanità, inaugurerà il Regno dello Spirito Santo, che egli identifica con il Regno di Maria. Il nostro Santo afferma che sarà un’era di fioritura della Chiesa come mai prima. Arriva addirittura ad affermare che «l’Altissimo, con la sua Santa Madre, devono formare per sé grandi Santi, che supereranno in santità la maggior parte degli altri Santi, come i cedri del Libano superano i piccoli arbusti».3
Considerando i grandi santi che la Chiesa ha già prodotto, rimaniamo stupiti di fronte alla grandezza di quelli che sorgeranno sotto il soffio di Nostra Signora. Non c’è niente di più ragionevole che immaginare un enorme aumento della santità in un’epoca storica in cui anche l’operato della Madonna aumenta prodigiosamente.
Possiamo quindi affermare che San Luigi Maria Grignion de Montfort, con il suo valore di pensatore, ma soprattutto con la sua autorità di Santo canonizzato dalla Chiesa, conferisce peso e consistenza alle speranze che traspaiono da molte rivelazioni particolari di un tempo in cui la Madonna trionferà veramente.
Sebbene la regalità della Madonna abbia un’efficacia sovrana in tutta la vita della Chiesa e della società temporale, essa si svolge innanzitutto all’interno delle anime. Quindi, è dal santuario interiore di ogni anima che si riflette sulla vita religiosa e civile dei popoli, considerati nel loro insieme.
Il Regno di Maria sarà quindi un’epoca in cui l’unione delle anime con la Madonna raggiungerà un’intensità senza precedenti nella Storia, ad eccezione, naturalmente, di singoli casi.
Schiavitù alla Madonna e apostoli degli ultimi tempi
Qual è la forma di questa unione in un certo senso suprema? Non conosco un mezzo più perfetto per enunciare e realizzare questa unione che la sacra schiavitù alla Madonna, come insegna San Luigi Maria Grignion de Montfort nel Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine.
Considerando che la Madonna è la via attraverso la quale Dio è venuto agli uomini e gli uomini vanno a Dio, e tenendo presente la regalità universale di Maria, il nostro Santo raccomanda al devoto della Santissima Vergine di consacrarsi interamente a Lei come schiavo. Questa consacrazione è di una radicalità mirabile. Essa abbraccia non solo i doveri materiali dell’uomo, ma persino il merito delle sue buone opere e delle sue preghiere, la sua vita, il suo corpo e la sua anima. Essa è senza limiti perché lo schiavo, per definizione, non ha nulla di suo.
In cambio di questa consacrazione, la Madonna agisce nell’intimo del suo schiavo in modo meraviglioso, stabilendo con lui un’unione ineffabile.
I frutti di questa unione saranno visti negli apostoli degli ultimi tempi, il cui profilo morale egli traccia, a lettere di fuoco, nella sua famosa Preghiera infuocata. Egli usa, per questo, un linguaggio di grandezza apocalittica, in cui sembra rivivere tutto il fuoco di un Battista, tutto il clamore di un Evangelista, tutto lo zelo di un Paolo di Tarso.
Gli uomini portentosi che combatteranno contro il demonio per il Regno di Maria – conducendo gloriosamente, fino alla fine dei tempi, la lotta contro il demonio, il mondo e la carne – San Luigi li descrive come magnifici modelli che invitano alla perfetta schiavitù alla Madonna, coloro che, nei tenebrosi giorni attuali, combattono nelle file della Contro-Rivoluzione. ◊
Note
1 CORRÊA DE OLIVEIRA, Plinio. Revolución y Contra-Revolución. Buenos Aires: Tradición, Familia y Propriedad, 1970.
2 SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT. Prière Embrasée, n.17. In: Œuvres Complètes. Paris: Du Seuil, 1966, p.681.
3 SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT. Traité de la vraie dévotion à la Sainte Vierge, n. 47. In: Œuvres Complètes, op. cit., pp.512-513.