Catechismo della Chiesa Cattolica
§104 Nella Sacra Scrittura, la Chiesa trova incessantemente il suo nutrimento e il suo vigore; infatti attraverso la divina Scrittura essa non accoglie soltanto una parola umana, ma quello che è realmente: Parola di Dio. «Nei Libri Sacri, infatti, il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli ed entra in conversazione con loro».
Quando leggiamo i Santi Vangeli e restiamo incantati da ciò che in essi è narrato riguardo all’Uomo-Dio, è probabile che dentro di noi sia già sorta l’esclamazione seguente: «Quale immensa grazia hanno ricevuto coloro che hanno vissuto con Nostro Signore! Cosa daremmo per stare con Lui, per contemplare il suo sguardo, per ascoltare le sue divine parole… Se a quei tempi ci fossero stati i registratori, con quale santa ansia avremmo registrato i suoi discorsi, per non dimenticarli mai più».
Ebbene, Dio, sapendo quanto fosse necessario per l’umanità intera ascoltare la sua voce nel corso della Storia, “ha registrato” la sua Parola su un “dispositivo” che l’avrebbe riprodotta per sempre e nel mondo intero: le Sacre Scritture.
Infatti, quando apriamo la Bibbia e leggiamo le parole ispirate dallo Spirito Santo, accade qualcosa in più rispetto all’ascolto di un suono riprodotto da un semplice registratore. Non solo ascoltiamo ciò che Dio ha detto nel passato, ma la sua voce riecheggia nel presente e si attualizza. È come se Egli stesso comunicasse con noi, stando di fronte a ciascuno di noi. Ecco perché dovremmo venerare così tanto le Sacre Scritture e leggere con vero amore le parole che contengono. Con lo stesso amore che dimostrava ai suoi Apostoli, Gesù parla a noi ora!
Né di giorno né di notte deve allontanarsi dalla nostra bocca la Parola di Dio e, come sostiene Sant’Atanasio,1 dovremmo persino conoscerne a memoria alcuni passi, come i Salmi. San Girolamo2 da parte sua, raccomanda a Sant’Eustochia che il sonno la trovi con le Scritture in mano e che sulla pagina sacra cada la sua testa stanca.
Infatti, Nostro Signore ha affermato nel Vangelo: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11, 28). Ed Egli ripete questo invito anche a noi, chiamandoci a posare la nostra fronte esausta sui Libri Santi, proprio come faremmo sul Suo sacro petto!
Affidiamo al Salvatore le nostre preoccupazioni (cfr. 1 Pt 5, 7) e scrutiamo con amore la Divina Rivelazione perché, come osserva san Giovanni Crisostomo,3 qualunque sia la sventura che ci affligge, nella Bibbia troveremo il rimedio adatto, che allontana ogni dolore. Allora, per quanto difficile e tenebrosa possa essere la nostra situazione, potremo affermare con Santa Teresina: «[Quando prendo in mano la Sacra Scrittura,] allora tutto mi appare luminoso; un’unica parola scopre alla mia anima orizzonti infiniti, la perfezione mi appare facile, vedo che basta riconoscere il proprio nulla e abbandonarsi come un bambino nelle braccia del Buon Dio».4 ◊
Note
1 Cfr. SANT’ATANASIO. De virginitate, n. 12: PG 28, 266.
2 Cfr. SAN GIROLAMO. Epistola XXII, n.17.
3 Cfr. SAN GIOVANNI CRISOSTOMO. Omelie sulla Genesi. Omelia XXIX, n.1.
4 SANTA TERESA DI LISIEUX. Lettera 226. A padre Roulland.