Vigore apostolico e spirito soprannaturale

Pio X aveva un cuore sensibilissimo che si commuoveva e si effondeva con molta facilità. Ma le effusioni del cuore non gli prendevano mai – come suol dirsi – la mano.

Era inesorabile nel condannare ogni possibilità di fatali equivoci, sia di fronte ai dichiarati avversari di fuori, come ai mal cauti fuorviati di dentro, mai stanco nel richiamare “opportunamente ed importunamente” – secondo la classica espressione dell’Apostolo – le anime ed i cuori alla fedeltà della parola rivelata da Cristo.

Aveva allora un vigore apostolico ed «una energia, a cui nessuno poteva resistere» e «nessuna preoccupazione riusciva a vincere». Era il Papa del Soprannaturale che attingeva la sua forza non dai giudizi umani, ma dai giudizi divini: il Papa indomito che in uno dei primi giorni del suo Pontificato a chi gli chiedeva quale sarebbe stata la sua politica, alzando gli occhi e tendendo la mano al piccolo Crocifisso che gli stava dinanzi, aveva risposto senza esitazione: “Questo è la mia politica!”. […]

Prima di indursi a qualche decisione d’importanza, Pio X rifletteva a lungo alla luce della fede e con l’ausilio della preghiera; si consultava con i più eminenti Cardinali e con integerrimi ed abilissimi Prelati, ma senza lasciarsi dominare da nessuno, perché sapeva che la responsabilità dei suoi atti gravava sopra le sue spalle.

DAL-GAL, Girolamo. Beato Pio X Papa.
Padova: Il Messaggero di S. Antonio, 1951, pp.335-336

 

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