È accaduto nella Chiesa e nel mondo

Il corpo di Santa Teresa è ancora incorrotto dopo cinque secoli

Quando il 28 agosto è stata riaperta la tomba di Santa Teresa d’Avila, il suo corpo è stato trovato ancora incorrotto. I resti della santa riformatrice del Carmelo, morta nel 1582, sono nelle stesse condizioni delle ultime aperture dell’urna d’argento che li ospita, avvenute nel 1750 e nel 1914.

La cerimonia, per la quale è necessario l’utilizzo di dieci chiavi custodite dalla comunità di Alba de Tormes, dal Duca di Alba, dal Padre Generale dei Carmelitani e dal Re di Spagna, è stata molto solenne. Questa volta, il processo avviene in occasione del riconoscimento canonico precedente all’inizio degli studi scientifici volti a ottenere maggiori dettagli sullo stato di salute della Santa nei suoi ultimi anni di vita.

La ricerca si svolgerà in tre tappe: nella prima si procederà al riconoscimento visivo e verranno effettuate fotografie e radiografie del corpo, così come la pulizia dei reliquiari; successivamente, un’équipe italiana di scienziati analizzerà i risultati e preparerà le relazioni; infine, gli specialisti presenteranno alcune proposte per una migliore conservazione delle reliquie. Si spera che, prima della chiusura definitiva dei reliquiari, il corpo incorrotto della Santa, Dottore della Chiesa, possa essere esposto alla venerazione dei fedeli.

La violenza religiosa in Nigeria in cifre

L’Osservatorio per la libertà religiosa in Africa ha recentemente pubblicato un rapporto sulla persecuzione religiosa in Nigeria, con dati raccolti tra il 2019 e il 2023. Secondo il rapporto, in questo periodo ci sono stati 55.910 morti e 21.621 sequestri di persona in 11.610 attacchi, il che equivale a una media di otto attacchi al giorno. I numeri rivelano l’entità della violenza a cui è sottoposta la popolazione civile, in particolare le comunità cristiane.

In effetti, una delle preoccupazioni dello studio era quella di accertare la religione professata dalle vittime, e i risultati mostrano una discrepanza impressionante: dei 30.880 civili uccisi, 16.769 erano cristiani, 6.235 musulmani, 154 seguaci di culti africani e 7.722 di religione sconosciuta.

Milleseicento Prime Comunioni al Congresso Eucaristico in Ecuador

Il 53° Congresso Eucaristico Internazionale, che si è tenuto a settembre nella città di Quito, in Ecuador, è iniziato con un’affollatissima Messa durante la quale milleseicento bambini hanno fatto la loro Prima Comunione. La celebrazione, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita Mons. Alfredo José Espinoza Mateus, SDB, ha contato sulla presenza di Mons. Andrés Carrascosa Coso, Nunzio Apostolico in Ecuador, e di numerosi Vescovi, e ha riunito più di venticinquemila persone sulla spianata del Parco del Bicentenario.

I bambini che hanno ricevuto per la prima volta il Pane degli Angeli sono stati invitati ad essere veri “missionari eucaristici” e a coltivare nelle loro famiglie il motto che ha guidato il congresso: Fraternità per guarire il mondo.

Patrona del Costa Rica celebra 200 anni

Il 23 settembre, il Costa Rica ha commemorato il 200° anniversario della proclamazione di Nostra Signora degli Angeli come patrona della nazione. Riconosciuta ufficialmente dal Congresso Costituente nel 1824, la statua di questa invocazione si trova in uno dei santuari mariani più significativi dell’America Centrale ed è il simbolo della fede sincera di un popolo che desidera crescere sotto l’egida della Santissima Vergine.

La piccola statua di pietra, la cui devozione risale all’epoca coloniale, fu scoperta in una foresta da una indigena della regione. Dopo aver dato segni, in modo miracoloso, di voler rimanere sul posto, fu costruito un tempio per ospitarla. Nell’ambito delle commemorazioni per il duecentesimo anniversario del suo patronato, questa statua percorrerà le diocesi del Paese e in suo onore si terranno solenni Celebrazioni Eucaristiche, pellegrinaggi e congressi.

Sculture medievali policrome
scoperte a Notre-Dame

Gli scavi archeologici iniziati in occasione del restauro della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi continuano a rivelare importanti scoperte che ne arricchiscono la storia. Recentemente, l’Istituto Nazionale per le Indagini Archeologiche Preventive ha pubblicato i risultati degli ultimi anni di ricerca: sono stati ritrovati più di mille frammenti di sculture appartenenti alla pala d’altare medievale di Notre-Dame, costruita intorno al 1230 e distrutta nel XVIII secolo. Più della metà dei frammenti conserva ancora la policromia originale, sorprendendo gli specialisti per la bellezza e la sublimità delle sculture conservate sottoterra per secoli.

I lavori di ricerca e restauro dovranno continuare fino alla primavera del 2025, ma a partire dal 19 novembre alcuni campioni saranno esposti al Museo di Cluny a Parigi.

 

Laici invitati a «essere monaci» per un pomeriggio

Offrire momenti di silenzio, meditazione e preghiera ai laici è l’obiettivo dell’iniziativa Pomeriggi in monastero, promossa dalla parrocchia di San Cibrao das Viñas, nella provincia spagnola di Ourense. Una volta al mese, i fedeli tra i venticinque e i sessantacinque anni si riuniscono in un convento maschile o femminile per pregare con i religiosi e partecipare alla recita dei Vespri. La prima comunità visitata è stata il Monastero di Santa Maria Oseira, nel comune di San Cristóbal de Cea.

Una proposta simile è stata sviluppata a partire da maggio dall’Arcidiocesi di Granada: Pregare nei chiostri, che invita i fedeli a condividere momenti di preghiera con le religiose di clausura. L’iniziativa è partita dalle suore del monastero di San Girolamo di Granada e deve percorrere, tra le altre, le comunità delle Suore Agostiniane Recollette, il convento de Las Comendadoras di Santiago, le comunità delle clarisse e delle carmelitane.

La statua di Nostra Signora rimane intatta dopo l’incendio

Sfidando l’ondata di gravi incendi causati dall’intenso calore e dalla grave siccità che hanno devastato la provincia di Córdoba, in Argentina, nel mese di settembre, una statua della Madonna delle Grazie è rimasta intatta in mezzo alle fiamme. Il fatto ha avuto luogo nel Centro Mariano dello Spirito Santo, situato a Quebrada de Luna, nella regione di Punilla, ed è stato ampiamente ripreso dal fotografo Ariel Luna.

Le fotografie mostrano una scena di contrasti: mentre le fiamme continuano a consumare ciò che resta del santuario, la statua della Vergine Maria rimane, non solo intatta, ma immacolata: «Non aveva alcun segno, non era bruciata, niente», ha detto Ariel Luna ai media. Il fatto, che è stato interpretato come miracoloso e come un segno dell’intervento di Dio in mezzo alla catastrofe, è diventato motivo di speranza per tutte le persone colpite dalla tragedia.

Ottocento anni dalla stigmatizzazione di San Francesco d’Assisi

Il Monte della Verna, in provincia di Arezzo, ha accolto francescani di tutto il mondo per celebrare l’800° anniversario della stigmatizzazione del loro fondatore, San Francesco d’Assisi, avvenuta il 17 settembre 1224. Nel santuario costruito sul luogo dell’evento miracoloso, dove una pietra ai piedi dell’altare segna il punto esatto in cui il Santo ricevette le piaghe di Cristo, i frati hanno offerto il canto degli uffici propri della festa e diverse Celebrazioni Eucaristiche in ringraziamento a Dio per i doni elargiti al Poverello, pioniere nella Storia della Chiesa per quanto riguarda questo straordinario fenomeno della mistica.

Nell’ambito di queste celebrazioni, l’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha pubblicato sul quotidiano Avvenire un articolo dal titolo «800 anni. Un’invenzione le stimmate di San Francesco? Così si smonta la tesi», per difendere la veridicità delle stimmate di fronte alle vecchie teorie che considerano il fatto un’invenzione. Accrocca analizza le fonti storiche primarie – come la lettera di Frate Elia sulla morte di San Francesco, l’opera agiografica scritta da Tommaso da Celano e le rubriche autografe dello stesso Santo inviate al suo confessore, Frate Leone, che raccontano l’accaduto – per dimostrare la storicità dell’episodio, sottolineando la grandezza di questa esperienza mistica vissuta dal Serafico Patriarca.

 

 

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