Più che Ausiliatrice: una vera Amica!

Molto si invoca la Madonna sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani. Che meditazione possiamo fare su questo sostegno che Dio ci ha messo così a portata di mano?

Nell’imbatterci nella figura della Madonna sotto l’invocazione di Aiuto dei Cristiani, la nostra prima reazione è solitamente di rispetto nei confronti della Sua suprema maestà. Infatti, in questa immagine contempliamo Maria Santissima cinta di corona e con lo scettro in mano, come un’autentica Regina, mentre porta in braccio il suo Divin Figlio, il Re dell’Universo.

La Nostra Ausiliatrice è rappresentata in questo modo per evidenziare che l’aiuto da Lei dispensato è senza ombra di dubbio potente! Nessuna grazia supera la sua capacità di intercessione, poiché la Madre di Dio ottiene tutto da suo Figlio e per Lui «nulla è impossibile» (Lc 1, 37) …

Tuttavia, l’errore più grande che si potrebbe commettere è quello di pensare che, essendo così indicibilmente elevata, Maria sia inaccessibile, come lo sono molti potenti di questo mondo. Errore!

La Madre per eccellenza!

Maria ci ha generato alla grazia quando, nell’Annunciazione, ha dato il suo consenso all’Incarnazione del nostro Salvatore (cfr. Lc 1, 38) e, successivamente, quando ha offerto la vita del suo Divin Figlio in cima al Calvario. Nostro Signore Gesù Cristo stesso ha voluto confermare questa verità, consegnandoceLa ufficialmente dall’alto della sua adorabile Croce nella persona dell’Apostolo San Giovanni: «Gesù allora, vedendo la Madre e lì accanto a Lei il discepolo che Egli amava, disse alla Madre: ‘Donna, ecco tuo figlio!’. Poi disse al discepolo: ‘Ecco tua Madre!’» (Gv 19, 26-27).

Si sbaglierebbe colui che, vedendoLa così regale ed elevata, La ritenesse inaccessibile come lo sono tanti potenti di questo mondo

Con questo gesto, il Dio Umanato stabiliva Maria come Madre, ausilio e difesa degli «esuli figli di Eva». Non è quindi irragionevole pensare che l’Altissimo l’abbia creata piena di grazia anche per perorare la causa dei suoi figli fino alla consumazione dei secoli.

Di fronte a una tale responsabilità, l’umilissima Serva del Signore non è rimasta inattiva! È la nostra Madre per eccellenza, Colei che non Si lascia mai superare in sollecitudine e che beneficia persino coloro che La ignorano o che La odiano. Infatti, non mancano esempi storici in questo senso.

Statua di Maria Ausiliatrice – Casa Lumen Prophetæ, Mairiporã (Brasile)

E se Maria è una Madre così buona anche per gli ingrati e gli indifferenti che poco La invocano e La amano, «che tipo di Madre sarà per coloro che La amano e La invocano con frequenza? ‘Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano’ (Sap 6, 13). […] Protesta che non può abbandonare chi La ama».1

Maria è nostra Madre e nostra vera Amica

Si racconta che una volta, in una lezione di catechismo, si svolse questa scena sorprendente: la catechista chiese agli alunni i nomi dei loro migliori amici e una bambina rispose senza esitazione: «La mia migliore amica è la mia mamma, maestra!».

E aveva ragione! Infatti, come si definisce l’amico? È colui che protegge e consola, che accoglie e ama, che è dalla stessa parte in una causa; colui con il quale condividiamo sia le gioie che le amarezze, e sul quale possiamo contare in tutte le difficoltà, perché è sempre presente. E nessuno fa tutto questo meglio di nostra madre, soprattutto all’alba della vita. Ora, se trattiamo la Madonna come nostra Madre, perché non considerarLa nostra Amica? In nulla il suo aiuto è diverso da quello del nostro migliore amico.

Maria è la vera Amica che, vedendo le nostre necessità, già accorre in nostro aiuto per risolvere la situazione, per sollevarci dalle nostre preoccupazioni, ancor prima che Glielo chiediamo. Come ben descrive San Luigi Grignion de Montfort, «Ella non ama [i suoi figli] soltanto con affetto, ma anche con efficacia. […] Cerca […] le occasioni favorevoli per dare loro del bene, per magnificarli, per arricchirli. Vede chiaramente in Dio tutti i beni e i mali, la buona e la cattiva sorte, le benedizioni e le maledizioni divine, e per questo, già da lontano, dispone le cose per esentare i suoi servi da ogni male e per colmarli di tutti i beni».2

Con un’Amica così perfetta, non c’è nulla da temere!

«Amicus certus in re incerta cernitur Il vero amico si riconosce nei momenti difficili», recita il proverbio. E quante ore incerte ci sono nella vita… Tuttavia, per chi ha la Madonna come Madre e Amica, non c’è nulla da temere, perché «è impossibile che una Regina così benigna veda le necessità di un’anima senza andare incontinenti in suo aiuto».3

Come a Cana, la “grande compassione di Maria per le nostre miserie La porta ad aiutarci anche quando non La invochiamo”

In questo senso, è eloquente l’episodio delle Nozze di Cana: «Venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: ‘Non hanno più vino’» (Gv 2,3). Il testo non lascia alcun’ombra di dubbio. La Madonna si rese conto della situazione di disagio degli sposi e, probabilmente, questi non Le chiesero nulla. Lei stessa Si fece avanti per aiutare, intercedendo presso il suo Divin Figlio. In altre parole, Ella non è come l’amico dell’uomo importuno della parabola (cfr. Lc 11, 5-8), che lo soccorse solo dopo molte insistenze. Al contrario! La «grande compassione di Maria per le nostre miserie La porta a soccorrerci e a consolarci anche quando non La invochiamo».4

Le Nozze di Cana – Parrocchia di San Patrizio, Boston (Stati Uniti)

Ausilio infallibile per quelli che confidano

La Madonna è un’Amica per tutti i momenti, pronta ad aiutare in qualsiasi luogo o situazione. E perché la sua intercessione sia più efficace, non richiede altra condizione che la fiducia! La gioia più grande di questa buona Madre è verificare, in coloro che si avvicinano a Lei, una dipendenza totale.

Un bambino, anche se ha i vestiti sporchi dopo giochi movimentati, non esiterà a correre tra le braccia della mamma quando si sente minacciato da un cane arrabbiato… Così deve essere l’atteggiamento perenne del fedele nei confronti della Madonna: anche se è macchiato dal peccato – soprattutto se la colpa è grave! – deve correre da Maria Santissima, perché Lei possiede le chiavi del Cuore misericordioso di Gesù e il rimedio giusto per tutti i nostri mali. Non abbiamo quindi motivo di diffidare di Colei di cui non si è mai sentito dire che abbia abbandonato nessuno, per quanto cattivo sia stato!

È vero che ci sono state, ci sono e ci saranno sempre anime che non si fidano di Maria. Eppure Ella va lo stesso incontro a questi poveri infelici con una sollecitudine incredibile! Mistero della sua misericordia… Il comportamento della Madonna nei confronti delle anime si rivela tanto imperscrutabile quanto i disegni di Dio stesso, ma una cosa è certa: non resiste alle anime che confidano in Lei, proprio come una madre non può resistere all’affetto di un figlio.

La fiducia nella Madonna è quindi il fondamento di ogni amicizia con Lei. E averLa come amica significa garantirsi un aiuto infallibile!

All’interno dell’amicizia, un beneficio superiore

Tuttavia, dobbiamo comprendere un altro aspetto molto importante di questo legame con la nostra Madre Ausiliatrice.

Molte volte sembra che la Regina del Cielo sia “sorda” alle nostre preghiere… Invece, è proprio in questi momenti che dobbiamo riconoscerLa. Se sembra mancare, la Sua apparente assenza costituisce il suo stesso aiuto.

Un esempio tratto dalla vita di San Giovanni Bosco – il grande devoto e amico di Maria Ausiliatrice – durante la costruzione del noto santuario in Suo onore, può rendere più facile la comprensione di questa verità.

Maria Santissima indica a San Giovanni Bosco dove costruire la chiesa a Lei dedicata: la Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, a Torino

«La Madonna doveva aiutare Don Bosco nella realizzazione di ciò che Lei stessa aveva suggerito. E aiutava. All’impresario che veniva a chiedergli un anticipo, Don Bosco porse il suo portamonete: ‘È tutto quello che ho!’ E caddero quaranta centesimi: ‘Ma vedrai che la Madonna ci penserà e avrai i tuoi soldi’. E così fu, ma, a volte, con grandi difficoltà.

«Dobbiamo convenire che Don Bosco doveva possedere straordinarie doti di persuasione perché un imprenditore, in mancanza di denaro, accettasse solo buone parole! E questo, più o meno, in un modo o nell’altro, per cinque anni… Cinque anni in cui la vita fu per lui, per così dire, un continuo tormento, una vera e propria corsa al denaro.

Non è raro che la Santissima Vergine permetta difficoltà a coloro che le sono più vicini: in questo modo, ci spinge a dare il meglio di noi stessi a Dio

«La sua feconda immaginazione inventava sempre nuovi modi per costringere le borse ad aprirsi. Organizzava lotterie, inviava circolari, chiedeva aiuto al Consiglio del Comune, prendeva porgendo il cappello e andava a bussare alle porte dei suoi grandi benefattori di Roma e di Firenze. E quando tutti i mezzi umani si rivelavano inefficaci, si risvegliava in lui il taumaturgo per chiedere al Cielo i miracoli che gli avrebbero permesso di pagare i debiti della costruzione e di sfamare i suoi ragazzi.

«E un bel giorno, nel 1866, il santuario fu completato. Un grande giorno! Una vera moltitudine partecipò alle cerimonie. […] Il santuario fu consacrato il 9 giugno 1868. E per vent’anni Don Bosco ebbe la gioia di vedere quella cupola dominare la “città” di Valdocco, facendo da corona a quella “città” che le sue mani avevano eretto. Ora Don Bosco riposa nel tempio che eresse in onore della Madonna Ausiliatrice… Un ben meritato riposo!».5

La Madonna non sbaglia mai e avrebbe potuto benissimo agevolare i mezzi finanziari a favore di chi lavorava per Lei, operando un miracolo come aveva fatto un tempo a Cana. Tuttavia, se San Giovanni Bosco avesse avuto tutte le donazioni necessarie fin dall’inizio, avrebbe avuto la stessa fiducia nella Provvidenza alla fine dell’opera? Più che una chiesa di pietra, la nostra Madre Celeste voleva costruire un monumento di fiducia nell’anima del suo amico.

Non è raro che la Santissima Vergine permetta alle difficoltà di intralciare il cammino delle persone a lei più vicine. E questo per un motivo molto semplice: conoscendo in anticipo tutti i pericoli del percorso, Ella non esita a costringerci a prendere scorciatoie che ai nostri occhi frettolosi sembrano portare lontani dall’obiettivo. In verità, siamo guidati lungo la strada più facile e sicura! Non dobbiamo far altro che lasciarci guidare dalla mano ausiliatrice di Maria.

Una relazione che incoraggia a salire

Il più delle volte, però, vorremmo avere una soluzione immediata. Costa convincere noi stessi che, in materia di progresso nella vita spirituale, la soluzione efficace è preferibile a una soluzione istantanea…

Quando la croce appare all’orizzonte della vita, alcuni si stupiscono e addirittura si arrabbiano, pensando che sia stata la mano stessa di Dio a mettercela, sottovalutando che Egli ci mette alla prova per un nostro maggior beneficio. Immaginiamo che in una città nessun istituto scolastico, sia esso primario, secondario o superiore, richieda ai suoi studenti di sostenere esami. Chi oserebbe lasciarsi operare da un neurochirurgo “formato” secondo un simile metodo di insegnamento?

È per questa ragione, pertanto, che la Provvidenza ci invia dure prove nella vita per essere degni del Cielo e… per rafforzare i nostri legami con la Madre di Dio! Infatti, sarebbe quasi impossibile superare a pieni voti gli “esami della vita” se non ci fosse il dolce aiuto della Madonna.

Questa potente Amica, però, non scende a compromessi con i nostri lati negativi e vuole che diamo il meglio di noi stessi a Dio in ogni occasione. È un rapporto che ci spinge ad andare sempre più in alto, proprio come descrive il Dott. Plinio:

Il tesoro dell’amicizia con la Madonna appartiene a coloro che, di fronte alle dure prove della vita, sanno rafforzare i loro vincoli con la Madre di Dio

«Ci sono momenti – e quanti ce ne sono! – in cui appare la debolezza umana e l’uomo fa la seguente riflessione: so che dovrei agire in questo modo e non fare nient’altro. Vedo il peso che questo rappresenta e sarebbe necessario fare un sacrificio. Ma questo sacrificio mi fa male. Sono disposto a farlo a poco a poco, ma quanto mi farebbe bene se notassi che uno sguardo buono partecipa al mio dolore e mi dice: ‘È vero, devi fare questo sacrificio e a me duole. Mi farò carico di una parte del tuo sacrificio. Tuttavia, figlio mio, qualcosa non è trasferibile e deve essere fatto da te, per la tua gloria, per il tuo bene. Se ti togliessero la possibilità di sacrificarti, saresti derubato. Fai il sacrificio, ma io ti guarderò con affetto, con compassione per tutto il tempo. Andiamo avanti e coraggio!’

«L’uomo, trattato così durante la prova e nel dolore, riceve una comunicazione della forza dell’altro. È come una persona che non riesce a camminare stabilmente ma è sostenuta dalle braccia di un altro. Il suo passo vacilla, cammina, ma ha bisogno di un sostegno, di un braccio amico che lo sorregga. Come si fa a non dire ‘grazie’? Come non sentirsi bene accanto a questo braccio amico che ci aiuta? È evidente. È proprio questo il ruolo della Madonna».6

L’amicizia con la Madonna, a portata di mano

Infine, se è vero che la Madonna è più Madre che Regina, secondo le parole della Santa di Lisieux,7 da tutto ciò che abbiamo detto possiamo anche concludere che Lei è tanto Amica quanto Madre di tutti gli uomini!

«Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro» (Sir 6, 14), proclama a ragione il Siracide. Non perdiamo tempo, dunque, perché il tesoro prezioso dell’amicizia con la Madonna è a portata di mano! ◊

 

Note


1 SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI. Glorie di Maria. 3.ed. Aparecida: Santuario, 1989, p.58.

2 SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT. Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine, n. 202-203. 45.ed. Petrópolis: Vozes, pp.195-196.

3 SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI, op. cit.

4 Idem, ibidem.

5 VON MATT, Leonard; BOSCO, Henri. Don Bosco. Porto: Edizioni Salesiane, 1965, p.159.

6 CORRÊA DE OLIVEIRA, Plinio. O Santíssimo Sacramento e a misericórdia de Nossa Senhora – II. In: Dr. Plinio. São Paulo. Anno XVI. N.182 (maggio, 2013); pp.14-15.

7 Cfr. SANTA TERESA DO MENINO JESUS E DA SANTA FACE. Últimos colóquios. In: Obras Completas. 2.ed. São Paulo: Paulus, 2021, p.966.

 

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