O Madre mia immacolata, la parola di vostro Figlio sul Calvario vi costituì Madre mia, affinché voi mi aiutaste a conservare il mio cuore unito, per mezzo di Gesù, alla Santissima Trinità.
Io voglio che le invocazioni sempre più frequenti che vi rivolgerò, mirino soprattutto a questa custodia del mio cuore, affinché ne siano purificate le tendenze, le intenzioni, gli affetti e i voleri.
Non voglio più nascondermi alla vostra dolce voce. «Fermati, figlio mio, correggi il tuo cuore; no, non è vero che in questo momento tu cerchi la gloria di Dio!». Quante volte nelle mie dissipazioni o nelle mie occupazioni mal regolate mi avete rivolto questo invito materno! E quante volte, purtroppo, io non Io volli udire!
Madre mia, d’ora innanzi ascolterò questo richiamo del vostro cuore, e la mia fedeltà gli risponderà con un proposito energico e risoluto; esso potrà durare soltanto un baleno, ma basterà perché io mi faccia una di queste domande: Per chi è questa azione? Come agirebbe Gesù al posto mio? Questa interrogazione intima, divenuta abitudine, costituisce la custodia del cuore. Essa mi permetterà, nei più minuti particolari, di tenere le mie facoltà e le loro tendenze in una dipendenza abituale sempre più perfetta da Dio che vive in me.
CHAUTARD, Dom Jean-Baptiste Gustave.
L’Anima dell’apostolato,
Società Editrice Internazionale,
VIII edizione, Parte V, Cap.5, pp.214-215