Religiose benedettine mantengono l’Adorazione Perpetua a Montmartre
Iniziata il 1° agosto 1885, l’Adorazione del Santissimo Sacramento nella Basilica del Sacro Cuore a Montmartre, in Francia, non è mai cessata. “Anche durante il bombardamento del 1944, l’Adorazione Eucaristica non si fermò”, ha spiegato Suor Marie-Agathe delle Benedettine del Sacro Cuore di Gesù al giornale La Croix.
Nella situazione attuale, in cui la basilica è chiusa al pubblico, le religiose di questa congregazione si alternano giorno e notte per garantire che ci sia sempre qualcuno a guardia di Nostro Signore Sacramentato. “Essendo le uniche che oggi possono entrare nella basilica, sta a noi continuare l’Adorazione Perpetua”. E aggiunge: “Dare seguito a questa catena di preghiera è la nostra prima missione. La sfida è mantenerla, al momento, con appena quattordici persone”.
In cima alla cupola più alta della Basilica del Sacro Cuore, una lanterna è permanentemente accesa, a testimonianza della perpetuità del sublime atto di culto che vi si pratica. “È un segno di comunione per i parigini, una presenza di continuità nella preghiera. Se la preghiera viene interrotta, questa lanterna deve essere spenta. La nostra missione durante il confinamento consiste nel garantire che non si spenga”, conclude la suora.
Anche se la maggior parte delle chiese francesi rimangono aperte, la Basilica del Sacro Cuore, uno dei punti più visitati della capitale francese dopo la Cattedrale di Notre-Dame, è chiusa dal 17 marzo.
Cardinale Besungu: ognuno dovrà render conto di quello che ha fatto
Il Cardinale Fridolin Ambongo Besungu, OFM Cap, Arcivescovo di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, ha presieduto una Santa Messa in occasione del 60° anniversario dell’indipendenza del Paese.
Durante l’omelia ha ricordato che, sebbene sia stata conquistata con molto sacrificio, l’indipendenza del Congo è stata segnata dal desiderio che i congolesi nutrivano di occupare “luoghi bianchi” per godere dei loro benefici. “Mentre altri riflettevano sul significato dell’indipendenza e preparavano le persone alle sue conseguenze, noi in Congo sognavamo l’indipendenza con emozione, passione, irrazionalità”, ha affermato.
Per lui, l’esercizio dell’autorità nel Paese era visto dal popolo come un modo per “acquistare potere, non per servire coloro che sono sotto la loro responsabilità, ma per avere i privilegi dei bianchi. Ma questi, mentre occupavano le loro poltrone, non stavano solo divertendosi. Anche loro hanno lavorato. Hanno capito il significato del loro lavoro. D’altra parte, noi lasciamo da parte l’idea del servizio agli altri ed accentuiamo il piacere”.
Concludendo la sua omelia, il Cardinale Besungu ha ricordato che “ognuno di noi dovrà rendere conto a Dio: ‘cosa hai fatto per il tuo paese?’ Questa sarà la domanda che ci farà la Corte Suprema”.
Incendio a Nantes: è stato danneggiato un simbolo della nostra Fede
La Conferenza Episcopale di Francia ha pubblicato un comunicato sull’incendio della Cattedrale di Nantes, avvenuto il 18 luglio, in cui sottolinea che dopo “l’incendio di Notre Dame a Parigi nell’aprile 2019 e quello di questa stessa Cattedrale di Nantes nel 1972, non è solo una parte del patrimonio religioso che viene distrutta, ma anche un simbolo della Fede Cattolica che viene danneggiato, ferendo il cuore di tutti coloro per i quali questi edifici sono luoghi di preghiera, rifugi spirituali, punti di riferimento per la loro fede”.
In questo drammatico frangente, i prelati francesi sottolineano la necessità che i fedeli si uniscano in preghiera a sostegno dei cattolici di Nantes.
Il giorno dell’evento, i vigili del fuoco hanno constatato che c’erano tre focolai d’incendio, il principale dei quali si trovava vicino all’organo della chiesa, la cui perdita è stata completa. Costruito da Girardet nel 1620, lo strumento aveva resistito agli attacchi della Rivoluzione Francese, ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e all’incendio del 1972, più grave di questo del 2020. “È impressionante, è una perdita inestimabile”, ha commentato con dispiacere Padre François Renaud, amministratore diocesano.
Da gennaio a marzo 2019, la Conferenza Episcopale di Francia ha riferito di 228 “atti violenti anticristiani”. Anche la polizia francese ha confermato che nel 2018 ci sono state 129 rapine e 877 episodi di vandalismo in luoghi cattolici, soprattutto chiese e cimiteri. Questo tipo di attacchi è quadruplicato dal 2008 al 2019. Anche se la Francia ha subito più attacchi di qualsiasi altro paese in Europa, i numeri sono in aumento in tutto il continente.
Altre chiese vandalizzate negli Stati Uniti
Una serie di templi cattolici situati negli Stati Uniti, dalla Florida alla California, sono stati incendiati e vandalizzati nello scorso mese di luglio.
La polizia sta indagando sulla possibilità che questi atti criminali siano collegati alle proteste organizzate dal movimento Black Lives Matter, in molte delle quali sono state abbattute le statue di Cristoforo Colombo o di San Junípero Serra. Shaun King, uno dei sostenitori del movimento, predica addirittura che siano demolite tutte le immagini che rappresentano Nostro Signore Gesù Cristo come un “europeo bianco” perché, come sostiene, si tratta di una forma di “supremazia bianca” e di “propaganda razzista”.
In Florida, per esempio, un uomo ha dato fuoco al sagrato della Chiesa della Regina della Pace mentre si facevano i preparativi per la Messa mattutina dell’11 luglio. Dopo essere stato arrestato per tentato omicidio, incendio doloso e altre accuse, il colpevole, Steven Anthony Shields, ha dichiarato agli investigatori che il suo gesto era “incredibile” e che lui era in “missione”. Fortunatamente, il tempio cattolico ha subito pochi danni.
Anche la Chiesa di San Gabriele, in California, è stata quasi completamente distrutta dopo un altro incendio avvenuto lo stesso giorno. Due statue della Madonna sono state anch’esse vandalizzate e incendiate tra il 10 e l’11 luglio.
Chiesa storica della California è elevata a basilica minore
Nel giorno della festa del patrono, il 15 luglio, la Missione di San Bonaventura in California è stata elevata alla categoria di basilica minore, diventando la prima nella regione. L’Arcivescovo di Los Angeles e Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, Mons. José Horacio Gómez Velasco, ha comunicato la decisione, che risponde ad una richiesta fatta sei anni fa dal parroco della missione, Padre Thomas Elewaut, alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Fondata il 31 marzo 1782, la Missione di San Bonaventura fu la nona e ultima creata da San Junípero Serra. La sua chiesa è la seconda più antica delle tre contee coperte dall’arcidiocesi: Los Angeles, Ventura e Santa Barbara. Nell’Arcidiocesi di Los Angeles, la più grande degli Stati Uniti, ci sono approssimativamente cinque milioni di cattolici.