Statua della Madonna rimane illesa dopo un uragano

La popolazione dell’Arcipelago di San Andrés, Providencia y Santa Catalina, situato nei Caraibi ma appartenente alla Colombia, si è stupita del fatto che una statua monumentale della Vergine Maria ivi eretta sia rimasta illesa nonostante la distruzione causata dall’uragano Iota.

Il fatto è stato così straordinario che anche il presidente del Paese, Iván Duque, ha riportato quanto accaduto nel suo programma televisivo Prevención y Acción: “È davvero impressionante vedere che dopo il passaggio di una tempesta di categoria cinque sull’isola di Providencia, la statua della Madonna sia rimasta in piedi. E molte persone oggi mi dicevano che è miracolosa, perché ha evitato molti morti nella nostra isola”.

La statua dell’Immacolata Concezione che incorona
il Cerro San Cristóbal a Santiago del Cile

Cile: statua dell’Immacolata Concezione recupera la sua corona originale

L’8 dicembre, la statua dell’Immacolata Concezione che incorona il Cerro San Cristóbal a Santiago del Cile è stata liberata dall’impalcatura che l’ha coperta per quasi un mese ed è stata benedetta dal Nunzio Apostolico, Mons. Alberto Ortega Martín, in una cerimonia con ingresso limitato a duecento persone.

Costruita nel 1908 e situata nel punto più alto della città, la statua segna il panorama della capitale cilena con i suoi oltre ventidue metri di altezza. I lavori realizzati hanno riguardato il consolidamento delle crepe, la pulizia e la tinteggiatura della superficie. Si è colta l’occasione per rimettere a posto la corona di dodici stelle che originariamente ornava il capo della Madonna.

Francesi protestano contro la sospensione delle Messe

Nella prima metà di novembre, centinaia di cattolici hanno promosso marce, proteste, preghiere e canti davanti alle chiese di Versailles, Nantes e di altre città, per difendere il loro diritto al culto religioso contro le restrizioni draconiane imposte dal governo francese a causa della pandemia.

A loro si sono aggiunte le voci di alcuni prelati, tra i quali Mons. Dominique Marie Jean Rey, Vescovo di Fréjus-Toulon, che ha ricordato: “la nostra società ha più che mai bisogno di Dio per affrontare le paure e le incertezze che pesano sul nostro tempo”.

A seguito delle proteste, il governo francese ha finito per autorizzare le celebrazioni eucaristiche nelle chiese alla fine di novembre, anche se con importanti restrizioni in termini di accesso, distanziamento, ecc.

Ricerche documentano un incremento della persecuzione religiosa

Secondo un rapporto pubblicato a metà novembre dall’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), nel corso del 2019 sono stati registrati 595 crimini d’odio contro obiettivi cristiani. I paesi più colpiti sono stati Francia, Germania, Spagna, Italia e Polonia. Oltre ai sacrilegi commessi contro il Santissimo Sacramento, ci sono stati attacchi ai templi, che sono stati incendiati, danneggiati e saccheggiati. In altri casi, invece, gli obiettivi sono stati persone, principalmente sacerdoti.

D’altra parte, le ricerche condotte dal Pew Research Center indicano che la persecuzione religiosa è diventata particolarmente intensa nel 2018 in Cina, Iran, Malesia, Tagikistan e in altri Paesi asiatici, nordafricani e mediorientali. In queste nazioni, i cristiani sono soggetti alla prigionia, agli abusi fisici e alle espulsioni, oltre a soffrire per la distruzione delle loro proprietà e per le restrizioni riguardanti l’educazione religiosa.

Continuano nel mondo le profanazioni di chiese

Vista dell’altare maggiore della chiesa di Cristo Re, profanata il 13 novembre
Cappelle laterali della chiesa di Cristo Re, profanata il 13 novembre

Il 13 novembre, la chiesa di Cristo Re a Göteborg, in Svezia, è stata vandalizzata con tale furia che gli aggressori sembravano voler “creare un eterno Venerdì Santo”, come ha spiegato il parroco, padre Tobias Unnerstal, nel descrivere la situazione in cui il luogo si trovava dopo l’azione dei teppisti.

Anche in Brasile, la chiesa matrice della Parrocchia di San Giuda Taddeo a Petrópolis ha subito un atto di vandalismo e un tentativo di profanazione del Santissimo Sacramento il 31 ottobre. E la domenica di Cristo Re, degli sconosciuti hanno distrutto l’altare e le statue della cappella di Nostra Signora di Montserrat, nello Stato di Espírito Santo, oltre a danneggiare sia la parte interna che quella esterna del tempio.

A Brigdeport, nei dintorni di Chicago, vandali hanno dipinto con graffiti l’esterno della Parrocchia di Santa Maria del Perpetuo Soccorso e sporcato con vernice nera e rossa il volto di una statua della Vergine Maria situata all’esterno del tempio. La profanazione ha avuto luogo domenica 8 novembre.

Giorni dopo, una statua della Madonna delle Grazie di Piazzale Giovannacci a Marghera, Venezia, è stata decapitata e le sue mani sono state tagliate. Era il 26 novembre, il giorno prima della data in cui la Chiesa commemora la Madonna sotto quella invocazione.

A tutto ciò si aggiungono le profanazioni avvenute dopo la fine della guerra tra l’Armenia e l’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh, registrate in numerosi video condivisi sui social network. In essi si possono vedere militari e civili che invadono, profanano e addirittura distruggono i templi cristiani della regione.

Religiose vengono espulse da un convento in Cina

All’inizio di novembre il Partito comunista cinese ha inviato la polizia in un convento a Shanxi e dopo aver intimidito le otto suore che vi abitavano, le ha costrette ad abbandonare la casa.

Si è così concluso un lungo periodo durante il quale le religiose sono state osservate 24 ore su 24, sia attraverso telecamere installate dalle autorità, sia da rappresentanti incaricati di sorvegliarle personalmente. Questi pretendevano da loro resoconti dettagliati della loro vita personale, soprattutto relativi agli ultimi mesi. Alcuni di questi agenti entravano nel convento e giungevano persino a molestarle.

Mentre le espellevano dal monastero, i rappresentanti del governo hanno rimosso la croce principale, le croci all’interno dell’edificio e una dozzina di immagini religiose.

 

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