Le carmelitane del Vietnam celebrano il ritorno al monastero

Nella Solennità di San Giuseppe, l’Arcivescovo di Hue, in Vietnam, ha presieduto un’Eucaristia di Azione di Grazie per commemorare il 25° anniversario del ritorno delle Carmelitane Scalze al loro monastero, confiscato dal regime comunista nel 1975. Cinquanta sacerdoti e trecento laici hanno partecipato alla celebrazione.

Nella sua omelia, Mons. Joseph Nguyen Chi Linh ha sottolineato quanto il Santo Patriarca abbia protetto le religiose, che dovettero sopportare grandi sofferenze fisiche, morali e psicologiche in quei tempi difficili. Sempre durante la Messa, il celebrante, che è anche presidente della Conferenza Episcopale Cattolica del Vietnam, ha benedetto un campanile recentemente costruito, una statua alta due metri dello Sposo di Maria e molte croci di legno.

Il monastero ha attualmente cinquantacinque suore e nove novizie che dedicano la loro vita alla preghiera e al sacrificio, a beneficio dei sacerdoti, dei più bisognosi e della Chiesa Cattolica in Vietnam.

Lo stesso giorno, il Cardinale Pierre Nguyen Van Nhon, Arcivescovo emerito di Hanoi, ha presieduto una Messa concelebrata da altri due Vescovi per commemorare il 160° anniversario dell’arrivo delle Carmelitane nel Paese. Nel 1860, quattro suore, guidate da Madre Filomena dell’Immacolata Concezione, una francese di Lisieux, sbarcarono a Saigon per fondare il primo monastero. Oggi l’Ordine ha dieci conventi in Vietnam, nei quali abitano quasi trecento suore di clausura.

La Vergine degli Indifesi percorre le strade di Valencia

Non essendo stato possibile quest’anno realizzare la tradizionale offerta di fiori alla Vergine degli Indifesi a causa della pandemia di COVID-19, l’Arcivescovo di Valencia, il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, ha deciso di invertire i ruoli, portando la statua della Madre di Dio come pellegrina tra i fedeli.

A questo scopo, tra il 15 e il 17 marzo, la Geperudeta, come la chiamano affettuosamente i valenciani, ha percorso su un veicolo le strade della città, specialmente in prossimità degli ospedali, permettendo ai suoi devoti di salutarla e pregare a distanza.

Durante tutto il tragitto, l’inno alla patrona e altri canti religiosi risuonavano per le strade attraverso gli altoparlanti. L’itinerario non era stato annunciato in precedenza, il che ha provocato sorpresa ed emozione in coloro che si imbattevano nella statua. Essi esprimevano la loro gioia con acclamazioni e applausi alla Santissima Vergine.

Chiesa di Rio Grande do Norte elevata a basilica minore

Il 25 marzo, lo stato brasiliano di Rio Grande do Norte ha ottenuto la sua prima basilica. Si tratta della Chiesa Matrice di Nostra Signora da Guia, elevata alla categoria di basilica minore da un decreto emanato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. La lettura del documento è stata fatta dal Vescovo Diocesano di Caicó, Mons. Antônio Carlos Cruz Santos, MSC, al termine della cerimonia di dedicazione dell’altare.

Secondo quanto ha dichiarato don Fabiano Maurício Dantas, rettore della nuova basilica, la concessione del titolo è stata data grazie all’architettura del tempio e alla sua importanza storica.

La Parrocchia di Nostra Signora da Guia, eretta nel 1835, è una delle più antiche dello stato e la sua chiesa matrice, inaugurata nel 1867, divenne un riferimento di pietà mariana per i fedeli dei comuni vicini. Infatti, questa invocazione della Santissima Vergine fu la prima ad essere venerata nel Seridó, regione del Rio Grande do Norte dove si trova Acari. L’inizio della devozione risale all’anno 1738, quando la costruzione di una cappella a Lei dedicata segnò la fondazione del villaggio che nei decenni successivi avrebbe dato origine alla città.

Sacerdote e fedeli vengono assassinati in Nigeria

Il 30 marzo, martedì della Settimana Santa, padre Ferdinand Fanen Ngugban e sei fedeli sono stati assassinati in un attacco terroristico alla Parrocchia San Paolo nella comunità di Aye-Twar, in Nigeria.

Padre Ferdinand aveva appena finito di celebrare l’Eucaristia e si stava preparando a partecipare alla Messa Crismale nella Cattedrale di San Gerardo Majella quando, avendo sentito dei rumori fuori dalla chiesa, è uscito per verificare cosa stava succedendo ed è stato sorpreso da uomini armati. Prima che avesse il tempo di proteggersi, questi gli hanno sparato. Il suo corpo è stato trovato con una ferita di proiettile alla nuca, insieme ad altre sei vittime. Il gruppo di criminali ha anche assaltato la comunità e ha dato fuoco a diverse case.

L’attacco è arrivato pochi giorni dopo che un altro sacerdote, padre Harrison Egwuenu, era stato rilasciato da un sequestro durato una settimana. Di fronte alla crescente persecuzione religiosa che affligge il paese, l’Arcivescovo di Abuja, Mons. Ignatius Ayau Kaigama, ha sottolineato “l’urgente necessità che il governo nigeriano affronti la situazione, addestrando gli agenti di sicurezza ad agire in modo più efficace”.

Nuovo luogo di pellegrinaggio internazionale in Asia

Il Santuario sudcoreano di Haemi, teatro del martirio di migliaia di cattolici, è stato proclamato dal Vaticano come luogo di pellegrinaggio internazionale, secondo un annuncio fatto dal Vescovo di Daejeon, Mons.  Lazarus You Heung-sik, il 1° marzo. È la terza chiesa in Corea del Sud e la terza in Asia a ricevere questo riconoscimento.

Situato a duecentottanta chilometri da Seul, il Santuario di Haemi testimonia la fede di circa duemila cattolici che, tra il 1866 e il 1882, furono lì imprigionati, torturati e sepolti vivi durante la persecuzione portata avanti dai re della dinastia Joseon. La maggior parte di questi martiri rimane anonima, poiché la Storia ha conservato il registro dei nomi di soli 132 di loro.

 

Chiese profanate durante manifestazioni femministe

 

Ls e manifestazioni che hanno avuto luogo lo scorso 8 marzo, Giornata Mondiale della Donna, sono state l’occasione per profanazioni e atti di vandalismo contro chiese in diverse città dell’America Latina.

A Bogotà, un gruppo di donne ha attentato contro la Chiesa di San Francesco, una delle chiese più frequentate della Colombia. Hanno cercato di dare fuoco alla porta del tempio e hanno imbrattato le pareti esterne. I danni sarebbero stati più gravi se le autorità non fossero intervenute prontamente. Una delle rivoltose ha gettato tra le fiamme una croce con scritte offensive per la Fede Cattolica.

Anche in Colombia si sono registrati attacchi contro la Cattedrale di Ibagué, di fronte ai quali il parroco, don Félix García Angarita, ha espresso la sua perplessità: “Contaminano l’immagine della donna, che è un’immagine di tenerezza, accoglienza, fraternità, bontà e non di vandalismo”.

In Argentina, lo stesso giorno, la Cattedrale di Salta ha dovuto essere difesa dalla polizia contro un altro attacco realizzato da donne che lanciavano pietre, bastoni e torce accese contro la chiesa, mentre cantavano slogan blasfemi. Una statua pellegrina del Signore del Miracolo è stata danneggiata durante l’episodio.

In Messico ci sono state manifestazioni analoghe. Alcune partecipanti alla marcia femminista tenutasi nella città di Oaxaca sono entrate violentemente nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, hanno imbrattato pareti, finestre, mobili e danneggiato la statua di San Giuda Taddeo. Anche altri edifici sono stati danneggiati dallo stesso gruppo.

 

 

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